#6. Aretusa e il suo mito nelle Coste del Sinis, Mont Saint-Michel e una lezione (di paesaggio) in Sardegna
Tra mito e realtà, la sfida dei tempi moderni: il paesaggio e la sua integrità. E se le vacanze fossero diverse?
🌻 E’ il 5 Luglio e in Sardegna l’Estate si rincorre ancora con la Primavera. Le temperature non sono alte e spesso è nuvoloso. I turisti si aggirano sconsolati per non poter passare tutto il tempo “a la plage” e la mattina guardano il cielo dicono “è brutto!”, come se potessimo cambiare le condizioni meteo con un click e “bello” fosse solo quello che rientra nella cartolina clichè col sole. Piuttosto è l’occasione di per visitare, percorrere, fermarsi a contemplare il paesaggio di una Sardegna che non è solo spiagge. RI-vedere il concetto di vacanza e RI-cominciare ad essere contenti con quello che c’é, come ai tempi di Aretusa.
👱♀️👱Il personaggio della settimana
Aretusa è una ninfa delle acque che era al seguito della dea Diana (geograficamente è una sorgente che sgorga a Ortigia, in Sicilia). Nel Sinis invece panciuta, possente, dall’incedere lento ma elegante, pronta a qualunque mare, accogliente e protettiva, fa pensare più alla Dea Madre che a una giovane ninfa. Aretusa è la barca più bella che attraversa il Golfo di Oristano e le Coste del Sinis sino a Maldiventre. Un gozzo carlofortino, costruito nei primi anni ‘50 dai cantieri Riggio a Carloforte per volere di un vero intenditore e appassionato di mare, un certo Sig. Mele, all’epoca proprietario della società di distribuzione dell’elettricità a Cabras. L’armatore era cieco ma, si racconta, era tale la sua sensibilità che la portava spesso al timone senza sbagliare la rotta, si accorgeva se il marinaio l’aveva pulita o se, per rientrare, virava anzitempo.
Ne divennero armatori Paolo Contini e sua moglie Marisa negli anni ‘60.
“Facemmo tanti giri di Sardegna col mio amico Siviero, uno all’anno per tanti anni”, racconta Sig. Paolo. “Marisa veniva con noi per qualche tratto o ci raggiungeva da terra. Avevamo delle scorte minime, La barca non ha cabine e nessun confort. Spesso ci accoglievano gli amici nelle case al mare lungo il tragitto, tante volte abbiamo dormito dove è capitato. Erano altri tempi, non c’erano comodità enemmeno ne volevamo, eravamo sempre felici, con quello che c’era al momento. Quando passavamo si giravano tutti ad ammirare l’Aretusa, perfino tra gli yacht di allora nelle rade di Porto Cervo. Anche questo ci riempiva di orgoglio e felicità”.
Dopo gli anni ‘80 la barca ha navigato prevalentemente nel Sinis diventando la protagonista di indimenticabili gite a Maldiventre per tutti gli amici e gli ospiti, custodendo al fresco, tra un’ordinata e l’altra, bottiglie di Nieddera e Vernaccia; naturalmente della Cantina Contini.
Possiamo dire che è stata ed è ancora una barca piena di gioia! mi dicono soddisfatti Sig. Paolo e Sig.ra Marisa”.
Ancora oggi, per le cure di Giulio, il suo fido nostromo e del suo armatore Paolo Contini, l’Aretusa, si concede qualche volta ai suoi estimatori; come una star ormai adulta a cui piace ancora far parlare di sè. Perchè la classe non si perde con gli anni.
“Le barche hanno un'anima. Lo si sa. Lo dicono tutti. Anche il più scettico uomo del mondo, con cui bisognerebbe stare bene attenti a incominciare un discorso sull'anima dell'uomo, non batte ciglio a questa asserzione. Non tutte però. Un gommone non ha un'anima. Non ce l'ha un quarter ton in fibra di carbonio e con la poppa senza specchio, non ce l'ha un potacontainer da duecentocinquanta metri. Ma forse non son barche. Forse ho trovato la definizione di barca. Una cosa fatta per galleggiare che ha l'anima. Le altre sono solo galleggianti”. (CARLO SCIARRELLI, Lo Yacht, Milano, ed. 1998, pag. 458)
(… provate ad applicarlo alle case in terra cruda, pietra o legno e a tutto cio che non è di plastica o cemento, carbonio o sintetico industriale…)
🚶Dintorni sostenibili.
S’Archittu - Santa Caterina di Pittinurri, camminando sulle falesie
Il fascino delle falesie intatte, deserte, sconosciute. SI fermano tutti nella spiaggia dell’Arco o in quella di Santa Caterina. In pochi conoscono gli scorci magnifici di questo tratto di Costa, un paesaggio lunare (Paolo Zucca ci ha girato alcune scene del suo secondo capolavoro “L’Uomo che compro la luna”), intatto, sorvolato dai falchi e contornato dalla macchia Mediterranea. A due passi da Limolo e da tutto. Vi sorprenderà!
🐸 Chiaccherando con amici verdi
Nei miei spostamenti, alla perenne ricerca di stimoli “verdi”, attirata dal titolo, dalla relatrice (toulousienne come un pò mi sento pure io per via dell’ospitalitàdi Isabelle) e dalla sede e affabilità della Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Cagliari, Proff.ssa Caterina Giannattasio, sono capitata alla lezione aperta tenuta recentemente da Françoise Blanc, Architetto e Professoressa dell’Università di Toulouse.
“Paesaggio culturale, Progettazione e Sviluppo Contemporaneo”. La relazione sui suoi studi sul complesso monumentale e paesaggistico di Mont Saint- Michel, patrimonio dell’Unesco dal 1979, con numerosi edifici facenti parte del Patrimonio Storico Francese, ha superato ogni mia aspettativa, e ho potuto trovareinteressanti similitudini, dinamiche e principi che possono essere applicati anche in Sardegna.
Non credo lo sapeste, ma guardate come l’intervento dell’uomo aveva reso in realtà il paesaggio che abbiamo sempre percepito in altro modo dalle immagini perfette divulgate da magazine e media in genere.
A Mont Saint-Michel, spiega la Professoressa con dovizia di particolari tecnici, alla fine del XX secolo, l'abbazia fortificata non era più un'isola affascinante, sospesa tra cielo e mare. L’intervento dell’uomo l’aveva infatti collegata alla terra con una diga che disegnava, fino al continente, una curva tesa, sulla quale passava la strada che terminava con grandi parcheggi ai piedi delle mura. La diga aggiunta alla canalizzazione del fiume Couesnon aveva infatti contribuito all’insabbiamento del sito e trasformato gli equilibri fragili in un processo di peggioramento accentuato e sempre più rapido.
Come si è “tornati allo stato attuale? Di fronte a questi sconvolgimenti e al conseguenti degrado, fu deciso dal presidente François Mitterrand di organizzare un «grande progetto» per gli interventi da attuare a varie scale al fine di ripristinare il carattere marittimo del Monte, organizzare il suo sviluppo futuro in armonia con il paesaggio e il suo patrimonio e infine permettere la ristrutturazione dell'economia locale. Tre assi strutturano l'insieme del progetto: l'idraulica, il paesaggio con l'architettura e i trasporti. Dal 1999 ad oggi, quattro ministeri si sono mobilitati con gli enti territoriali (regione, dipartimento, sindacati intercomunali, comuni) e l'Unione europea attraverso un sindacato misto incaricato di dirigere le operazioni e di gestire un programma con un budget di centonovanta milioni di euro.
Nel 1999, l'avvio degli studi dettagliati è cominciato con le riflessioni sui sistemi ecologici riguardanti la fauna e la flora della baia. I progetti sull'idraulica hanno permesso di ripristinare il movimento delle maree con la soppressione della diga e della strada di accesso al Monte, sostituita da una passerella percorribile a piedi secondo i tempi delle maree. La demolizione dei parcheggi che si erano insediati ai margini del Monte ha restituito quindici ettari di suolo. L'equilibrio della biodiversità sarà raggiunto grazie all'azione delle maree con il fiume e il suo estuario, che faranno riformare le zone umide come in origine, favorevoli alla fauna e alla flora, e ricreando due zone estuariali, marittime a valle. Il paesaggio ritrova così la sua dimensione marittima, con l'obiettivo di restituire lo stato dei luoghi come era tra il 1850 e1930, cioè prima della costruzione della diga-strada.
Ma è pur sempre un'integrità minacciata di fronte all'impatto economico del turismo di massa. La frequentazione turistica da parte di 3.200.000 di visitatori all’anno su una struttura urbana di un villaggio medievale inadatto ad accogliere questa quantità, gioco forza sviluppa attività commerciali molto concentrate che alterano i caratteri del villaggio. Si aggiungono i problemi sociali legati alla precarizzazione del lavoro ed alla scomparsa delle attività tradizionali e della sua stessa identità.
In questo tempo di evoluzione e di involuzione delle politiche culturali e degli imperativi economici nazionali e mondiali, la valorizzazione della storia e della memoria collettiva è una sfida di cui solo il futuro e la perseveranza ci diranno chi l’avrà vinta. La chiave è una forte presa di coscienza e volontà da parte dei Governi e ancor prima dei cittadini.
Link del sito per leggere la storia dei lavori, vedere i progetti e alcune fotografie impressionanti: Syndacate Mixte pour le retablissement du caracter maritime du Mont Saint-Michelle
🌍 56 Idee Green
Mantengo la promesso. Ecco a voi la ricettaperla”lessive”cioè il detersivoper il bucato, utilizzabile anche in lavatrice, con il quale inquinare meno perchè privo diazzurranti e altre bestialità di cui sono pieni i detersivi del supermercato, vi permette di nonmettere in giro per il mondo altra plastica orrenda dei contenitori e vi farà risparmiare circa 100,00 euro all’anno se siete una famiglia di 3 persone.
Provare per credere !
p.s.: io vi consiglio di fare un investimento e procurarvi anche questo utilissimo libretto.
🍀“56” a Limolo
In questo periodo, 2 mostre da non perdere a Oristano:
“F**KING CHANGE, così giusto, così sbagliato” , mostra d’arte internazionale Oristano, Foro Boario, inaugura Venerdì 5 Luglio e sino al 30 Settembre, nell’ambito della ventiseiesima edizione Festival Dromos.
“Quadri appesi alle pareti”, Giorgio Podda, Cesare Dattena, Hotel Mistral 2 Oristano, 13 Luglio - 13 Settembre 2024.
LIMOLO GREEN EVENTS ESTATE 2024: SaràTurismo?
La rassegna di Limolo su Turismo Sostenibile, Ambiente, Paesaggio, Sostenibilità, in collaborazione con Associazione Culturale SinisTerrae. Il programma:
Primo appuntamento : 26 Luglio: Lagunaria. Documentario sull’Overtourism a Venezia (un paragone con le nostre zone, riflessioni, azioni. Proiezione e breve incontro dibattito).
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Dal 20 al 30 Luglio Acchiappa l’offerta SINIS ESTATE DI LIMOLO, 3 notti in camera doppia con il 10% di sconto rispetto alla tariffa praticata sulle camere Mezzana e Trinchetta. Visita il sito www.limolo.it per scegliere la camera adatta a te, e scrivici per sapere la disponibilità a limolocomunicazione@gmail.com indicando il codice sconto “56 GREEN”
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Ci aggiorniamo con tante novità dal Sinis e non solo…
A presto, Daniela
⚓ i link di oggi
Syndacate Mixte pour le retablissement du caracter maritime du Mont Saint-Michelle
Tutto bellissssimooo e sopratutto ... vero e genuino! Se vuoi trovare la Sardegna,quella vera,Sinis e dintorni ,e a Limolo 👍👍👍 !!!